Utilizzare correttamente e con uniformità le formattazioni di carattere in corsivo. Non inserire mai parole in tutto maiuscolo.
Non è necessario indicare il capoverso poiché verrà evidenziato automaticamente in fase di impaginazione; è sufficiente l’a capo del periodo precedente, che viene evidenziato automaticamente dal “fine paragrafo”.
Evitare assolutamente l’inserimento di una riga vuota tra i paragrafi o il rientro mediante la tabulazione. Si dovranno assolutamente evitare i rientri eseguiti mediante l’uso di spaziature.
Non andare mai a capo tenendo premuto il tasto per le maiuscole.
Evitare formattazioni del documento e dei margini riferite a misure particolari dello specchio di stampa o del volume. La pagina andrà sempre impostata come in un documento normale A4 (21 x 29 cm circa), con margini di circa 2 o 3 cm, uguali per le facciate destra e sinistra.
Eventuali indici dovranno essere compilati soltanto sulle bozze finali impaginate, a meno che non si riferiscano a numerazioni interne del volume, come, per esempio, quella delle schede in cataloghi e inventari.
NOTE
Le note vanno contraddistinte con numerazione progressiva continua iniziando da 1, capitolo per capitolo: IL NUMERO DI RICHIAMO ALLA NOTA NEL TESTO DEVE ESSERE POSTO IN ESPONENTE, DOPO UN EVENTUALE SEGNO DI INTERPUNZIONE.
Esempi
E tuttavia l'accostamento dei due testi ha una evidente ragione politica: il primo, per molti indizi risulta un conglomerato di frammenti diversi.12
E tuttavia l'accostamento dei due testi ha una evidente ragione politica:11 il primo, per molti indizi risulta un conglomerato di frammenti diversi.12
Ogni nota dovrà terminare con il punto fermo.
BRANI RIPORTATI
I brani riportati di lunghezza di più di tre righe circa, verranno composti in corpo minore rispetto al testo principale, senza porre le virgolette a inizio e fine brano. Verrà lasciata una riga vuota prima del brano e dopo.
I brani riportati brevi, inseriti nel testo, vanno, coerentemente in tutto il testo, tra doppie virgolette, o tra caporali (“ ” « » ), mantenendo l’uniformità nella scelta. Se detti brani contengono, a loro volta, altre citazioni, queste vanno contraddistinte con virgolette semplici, o apici (‘ ’). Eventuali omissioni all’interno dei brani riportati saranno indicate con tre puntini tra parentesi quadre: [...].
In caso di inserimento di brani riportati in altre lingue, nel corpo del testo ne andrà riportata la traduzione in italiano; in nota, eventualmente, la versione in lingua originale.
Per sistemi di citazione diversi (ad es. basati sul riferimento a una bibliografia in fine del testo), contattare la Redazione. I saggi che appaiono in volumi miscellanei saranno uniformati ad un solo sistema.
CITAZIONI BIBLIOGRAFICHE
1) Opere a stampa
Le citazioni bibliografiche delle note devono essere quanto più possibile complete di tutti gli elementi, e cioè:
a) Autore: indicare per esteso il nome di battesimo almeno la prima volta che viene citato: successivamente dovrà essere riportata la sola iniziale puntata; per le opere miscellanee si eviti l’abbreviazione “AA.VV.”, riportando solo il titolo del volume, se gli autori sono più di tre; fino a tre co-autori, riportare nome e cognome del primo degli autori seguito da [et al.];
b) Titolo dell’opera: in corsivo;
c) luogo di pubblicazione;
d) nome dell’editore e, per le edizioni antiche, se noto, del tipografo;
e) data di pubblicazione o stampa; numero dell’edizione, quando non sia la prima, con numero arabo in esponente all’anno citato per l’edizione, ad es.: 19323;
f) l’eventuale indicazione di collezione, o collana, cui l’opera appartiene, andrà posta in parentesi tonde e tra virgolette, seguita dal numero arabo o romano del volume;
g) eventuale rinvio alla pagina o alle pagine; i numeri andranno preferibilmente sempre preceduti da p., anche in luogo di pp.; le pagine in numerazione romana andranno formattate in maiuscolo.
I suddetti elementi vanno sempre separati tra loro da una virgola.
Esempi
• Benedetto Croce, La poesia di Dante, Bari, Laterza, 1945.
• Benedetto Croce, La poesia di Dante, Bari, Laterza, 19472, p. 256.
• Alessandro Manzoni, Opere, a cura di R. Bacchelli, Milano-Napoli, Ricciardi, 1953 (“La letteratura italiana - Storia e testi”, 53).
Opere in più volumi:
È sempre preferibile la descrizione completa dell’opera generale, cui far seguire le note relative al volume citato:
• Luigi Salvatorelli, Profilo della storia d’Europa, Torino, Utet, 1951, 2 vol.; vol. II, p. 809-812.
Saggi in volume miscellaneo:
Si descrive il saggio in questione, e la fonte:
Simonetta Pelusi, Kadare in Italia. Saggio di bibliografia orientativa (1968-2007), in
Leggere Kadare. Critica, ricezione, bibliografia, ed. A. Scarsella, Milano, Biblion,
2008, p. 157-182.
2) Articoli in riviste
Il primo elemento, come sopra, è il nome dell’autore; formattare il titolo dell’articolo in corsivo, il titolo della rivista in tondo tra virgolette alte “ ” con le seguenti indicazioni disposte in quest’ordine:
a) eventuale serie, in cifra romana, preceduta dall’abbreviazione s.;
b) annata o volume della rivista in cifre romane; solo se l’annata non corrisponde al volume, si indichi l’una e l’altra con le abbreviazioni “a.”, “vol.”;
c) anno solare della pubblicazione della rivista in cifra araba fra parentesi tonde; l’anno non va preceduto da virgola;
d) numero delle pagine dell’articolo se lo si cita per intero; solo le pagine interessate se parzialmente; i numeri vanno sempre preceduti da p., mai pp.
Esempi
• Giovanni Tassoni, Le inchieste napoleoniche nei dipartimenti delle Marche, “Lares”, XXX (1964), p. 173-187.
• Pietro Quaroni, Neutralità impossibile, “Nuova antologia”, LXXXIX (1954), p. 451-472.
• Walter Binni, II teatro comico di Cimiamo Gigli, “La rassegna della letteratura italiana”, s. XII, vol. VII (1959), p. 417-434.
La citazione bibliografica sarà preceduta da “cfr.” quando si rinvia genericamente al contenuto dell’opera e delle pagine specifiche che si indicano; non sarà preceduta da cfr., né da “vedi” o simili quando si riportino passi o frasi contenuti nell’opera cui si rinvia.
Per fare riferimento a un titolo già riportato in una nota precedente, si utilizza il nome dell’autore in forma abbreviata, e il titolo proprio, cioè il titolo senza il titolo secondario o complemento del titolo; anche il titolo proprio può essere abbreviato se molto lungo:
Esempi
Bisanzio e il Rinascimento. Umanisti greci a Venezia e diffusione del greco in Occidente (1400-1535) Bisanzio e il Rinascimento = titolo proprio
Umanisti greci a Venezia e diffusione del greco in Occidente (1400-1535) = titolo secondario o complemento del titolo.
Prima citazione:
• Demetrios Joannes Geanakoplos, Bisanzio e il Rinascimento. Umanisti greci a Venezia e diffusione del greco in Occidente (1400-1535), Roma, Edizioni dell’Ateneo, 1967, p. 15.
successiva citazione:
• D. J. Geanakoplos, Bisanzio e il Rinascimento, p. 25.
Riviste on-line:
Si cita anche il codice ISSN della rivista. Può non esistere la numerazione di pagina. Simonetta Pelusi, Allan R. Bomhard, Reconstructing Proto-Nostratic. Comparative Phonology, Morphology, and Vocabulary, (“Indo-European Etymological Dictionary Series”, 6), Leiden, Brill, 2008 (Review), “Linguist List”, Vol-20-2346. Tue Jun 30 2009 (ISSN: 1068 – 4875).
Ivi, Ibidem
Ivi: si usa per una citazione bibliografica che fa riferimento alla stessa opera della nota immediatamente precedente, ma a un diverso numero di pagina.
• 8 D. J. Geanakoplos, Bisanzio e il Rinascimento, cit., p. 25.
• 9 Ivi, p. 5.
Ibidem, Ibid.: si usa per una citazione bibliografica che fa riferimento alla stessa opera della nota immediatamente precedente, con riferimento alla medesima pagina.
• 3 D. J. Geanakoplos, Bisanzio e il Rinascimento, p. 25.
• 4 Ibidem.
Altri sistemi di citazione
È ammesso l’uso delle citazioni nel formato autore-data, definito anche “Harvard system”, più frequentemente usato nelle pubblicazioni di carattere scientifico.
La versione del sistema autore-data utilizzata in questa guida, così come gli esempi e le indicazioni bibliografiche, sono tratti in larga parte dal Chicago manual of style (2003), cui rimandiamo per un trattamento più completo dei riferimenti bibliografici.
Il sistema autore-data consente di inserire i riferimenti direttamente all'interno del testo corrente, tra parentesi tonde, oppure in nota a piè di pagina o a fine testo. I riferimenti includono l'autore, l'anno di pubblicazione e, quando necessario, la pagina.
Esempi
Queste informazioni possono presentarsi sotto forma di citazioni, ovvero “tratti di testo presi direttamente da un altro contesto e riportati nella forma in cui in esso compaiono” (Lesina 1994, 250).
Queste informazioni possono presentarsi sotto forma di citazioni, ovvero “tratti di testo presi direttamente da un altro contesto e riportati nella forma in cui in esso compaiono”.1
1 Lesina 1994, 250.
Il riferimento rimanda a:
Lesina 1994 = Lesina, Roberto, Il nuovo manuale di stile, 2a ed., Bologna, Zanichelli.
Il sistema autore-data presuppone che a fine testo venga stilata una bibliografia ordinata alfabeticamente per autore in modo da poter recuperare agevolmente i riferimenti più dettagliati. Infatti, mentre la nota presenta le informazioni bibliografiche in modo succinto, la bibliografia richiede che vengano inseriti tutti gli elementi necessari a identificare il documento. Per ovvie ragioni è fondamentale che il nome dell'autore fornito in nota sia identico a quello fornito in bibliografia.
È consigliabile usare il sistema autore-data in testi la cui bibliografia comprende prevalentemente opere di data relativamente recente o quantomeno esclude testi antichi, il riferimento ai quali risulterebbe fuori luogo attraverso il sistema autore-data (esempio: Erasmo da Rotterdam, 1524). Inoltre, il sistema autore-data è particolarmente indicato quando ci si riferisce ripetutamente alle medesime opere.
3) Manoscritti e documenti d’archivio
Si citano: la città in cui è conservato il manoscritto, o il documento, la Biblioteca o archivio, la segnatura, la carta.
Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, Cod. It. VII, 983 (=7865), c. 89.
Venezia, Biblioteca del Museo Civico Correr, Cod. P.D. 547 A-F, cc. 84v-85v. Venezia, Archivio di Stato, Senato Terra, reg. 4, c. 5v.
Al posto della denominazione per esteso dell’istituzione proprietaria del documento, è preferibile una sigla, che andrà spiegata in apposita sezione degli apparati:
BNM = Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana
ASV = Venezia, Archivio di Stato
REDAZIONE DELL’INDICE DEI NOMI DI PERSONA
Per la compilazione dell’Indice dei nomi (dei luoghi o analitici) si procederà di norma nel modo seguente:
Si riportano, in forma normalizzata, tutti i nomi di persona presenti nel testo, anche nelle note dei saggi (segnalati da “n” apposta immediatamente dopo il nr. di pagina), secondo il seguente modello:
Croce, Benedetto, 36, 48, 128n, 144, 156n
a) non vanno indicizzati i nomi presenti nei titoli di capitolo e di paragrafo, i nomi che compaiono in bibliografia, i nomi compresi nei titoli di opere citate nel testo o in nota, i nomi che ricorrono pressoché in ogni pagina (ad esempio, in una biografia il nome del biografato);
b) vanno indicizzati anche i nomi presenti in nota, compresi i nomi di autori e curatori di opere citate (in genere con la sola iniziale puntata del nome), ma non i nomi delle case editrici;
I numeri delle pagine vanno separati da una virgola.
a) Nel caso siano in successione ininterrotta, vanno contratti e in tale contrazione si ripeteranno per intero i numeri dopo il trattino;
Manzoni Alessandro, 15, 18, 19, 20, 21, 22 diventa
Manzoni Alessandro, 15, 18-22
Ogni nome, se non conosciuto dal Redattore, andrà controllato, prima del suo inserimento nell’Indice. Nel caso in cui un nome non venga riscontrato in alcun repertorio o in altre fonti, segnalarlo all’Editore.
es.: Marco Balbi di Lorenzo
indicizzazione:
Balbi, Marco, q. Lorenzo
Zuanne Cappello
indicizzazione: Cappello, Giovanni
Carolus Labia
indicizzazione: Labia, Carlo
Per i nomi presenti in forme diverse è previsto il rimando alla forma accettata: Sculemburgh, vedi Schulenburg, Johannes von der
Scholembourgh, vedi Schulenburg, Johannes von der
Sforza Pallauicino, vedi Pallavicino, Sforza Descartes, René, vedi Cartesio
Per i nomi dei regnanti, fare riferimento alla forma accettata, ad esempio basandosi sulla Cronologia Hoepli. Esempio:
Paolo Petrovich, vedi: Paolo I, imperatore di Russia
Si riportano anche i nomi di personaggi biblici e mitologici; quelli dei personaggi letterari vengono riportati in corsivo.
Si riportano anche i nomi di editori, stampatori e tipografi presenti nelle citazioni bibliografiche relative a opere pubblicate fino al 1830.
Appellativi e soprannomi vanno trattati come nomi propri e riportati in maiuscolo, anche nel testo:
es.:
Plinio il Vecchio
Aldo Manuzio il Giovane
REDAZIONE DELL’INDICE DEI NOMI GEOGRAFICI
Si riportano tutti i nomi geografici presenti nei testi e nelle note. Per le forme diverse da quella moderna o accettata, si crea il rimando alla stessa:
Preuesa, vedi Prevesa
Le città maggiormente note (ad esempio Parigi, Londra, Barcellona, Mosca), vengono riportate con il nome in italiano.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Fonti di riferimento per determinazione della forma accettata e uniforme di autori e nomi geografici da consultare per la redazione degli Indici dei nomi di persona, di luogo e per le citazioni bibliografiche.
Nomi di persona
BNI – Bibliografia Nazionale Italiana (dal 1886, aggiornata annualmente).
BNCF – Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, catalogo on-line
http://www.bncf.firenze.sbn.it/
ICCU – Istituto Centrale Catalogo Unico (Italia), catalogo on-line
Nel caso in cui non si reperiscano le voci ricercate, consultare le seguenti fonti:
Vittorio Volpi, DOC: Dizionario delle opere classiche: intestazioni uniformi degli autori, elenco delle opere e delle parti componenti, indici degli autori, dei titoli e delle parole chiave della letteratura classica, medievale e bizantina, Milano, Bibliografica,
1994, 3 voll.
Luigi Ferrari, Onomasticon: repertorio bio-bibliografico degli scrittori italiani dal 1501 al 1850 (varie edizioni e ristampe).
Anonymous classics: a list of uniform headings for European literatures / compled by the IFLA International Office for UBC; edited by Rosemary C. Hewett, London: IFLA International Office for UBC, 1978.
ACOLIT: autori cattolici e opere liturgiche: una lista di autorità = catholic authors and liturgical works : an authority list / diretto da = edited by Mauro Guerrini, Milano : Bibliografica, opera in più volumi.
Per le forme relative ai regnanti:
Cappelli Adriano, Cronologia, cronografia e calendario perpetuo. Dal principio dell'era cristiana ai giorni nostri, Milano, Hoepli, 1998.
Per le intestazioni di Enti stranieri:
Lista di intestazioni uniformi di enti stranieri / Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II. - Roma: Istituto centrale per il catalogo unico; Milano: Bibliografica, 1996.
Nomi geografici
Mondo antico: Per gli antichi nomi geografici si consulti la versione on-line del repertorio Orbis latinus (1909) di Th. Graesse, che contiene i toponimi del mondo antico:
http://www.columbia.edu/acis/ets/Graesse/contents.html
Global Gazetteer (Contiene 2.880.532 nomi di luogo, suddivisi per nazione):
http://www.fallingrain.com/world/
Getty Thesaurus of Geographic Names (Archivio strutturato di nomi geografici contemporanei e storici. Fornisce le coordinate geografiche, le varianti dei toponimi e brevi informazioni sui luoghi. Per l'Italia sono presenti le località fino al livello comunale): http://www.getty.edu/research/conducting_research/vocabularies/tgn/index.html
ABBREVIAZIONI
Si può usare, con coerenza all’interno di tutto il testo, la forma corrente delle abbreviazioni. Se ne dà un elenco, che vuol essere solo indicativo:
a = anno
a.C. = avanti Cristo
an. = anonimo
anast. = anastatico
app. = appendice
art. = articolo
autogr. = autografo-i
cap., capp. = capitolo-i
cfr. = confronta
cit.= citato
cl. = classe
cm, m, km = centimetro, ecc. (non puntati)
cod., codd. = codice-i
col. = colonna-e
d.C. = dopo Cristo
Ead. = Eadem
etc. = eccetera
ed. = edizione
es. = esempio
f. = foglio-i
f.t. = fuori testo
facs. = facsimile
fasc. = fascicolo-i
fig. = figura-e
ibidem, ibid. = per indicare lo stesso luogo o pagina all’interno di un titolo citato
Id. = idem
ivi = per indicare lo stesso luogo con pagina diversa
lett. = lettera-e
loc. cit. = luogo citato
misc. = miscellanea
ms., mss. = manoscritto-i
n.n. = non numerato
n. = numero-i
nota = nota (sempre per esteso)
n.s. = nuova serie
n.t. = nel testo
op. = opera
p. = pagina-e
passim = passim (la citazione ricorre frequente nell’opera citata)
r = recto (per la numerazione delle carte dei manoscritti; non puntato)
s. = serie
s.a. = senza anno di stampa
s.d. = senza data
s.e. = senza indicazione di editore
s.l. = senza luogo
s.n.t. = senza note tipografiche
s.t. = senza indicazione di tipografo
sec., secc. = secolo-i
sez. = sezione
sg., sgg. = seguente-i
suppl. = supplemento
t. = tomo-i
tab. = tabella-e
tav. = tavola-e
tit. = titolo-i
trad. = traduzione
v = verso (per la numerazione delle carte dei manoscritti; non puntato)
vol. = volume-i
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